Quella sensazione di ingiustizia le stringeva lo stomaco, quella tristezza e quel vuoto che sua mamma aveva lasciato con la sua morte le facevano salire un nodo alla gola, talmente stretto da non riuscire a parlare e gli occhi le si riempivano di lacrime, ma non riusciva a piangere.
Non ne aveva mai parlato con nessuno, nemmeno con suo padre, nemmeno con i suoi zii, voleva solo stare da sola perché quel dolore e quella tristezza erano talmente grandi che si sentiva trascinata dalle sue emozioni troppo forti da poter gestire e sentiva il suo cuore freddo e apatico.
Aveva ancora voglia di sentire quella carezza sul suo viso, quell'odore di lasagne quando entrava la mattina di Natale, preparate dalla sua mamma, quel sorriso che l’accoglieva e magari anche quel rimprovero che spesso non mancava mai.
Ma qualcosa dentro di lei scattò quell’anno, come una piccola scintilla di sopravvivenza e decise di rivolgersi ad una consulente dei fiori di Bach... tanto che male avrebbe fatto? Cosa avrebbe avuto da perderci?
Fu accolta in uno spazio di ascolto, dove Amelia vomitò fuori tutte le sue emozioni, dove si mise per la prima volta a piangere, dove per la prima volta fu onesta con sé stessa e dove per la prima volta capì che era crollata. La consulente la accolse, la abbraccio e le disse: “io ti vedo, io ti sento” e le diede il suo flacone personalizzato con all'interno i fiori.
Passarono i giorni da quella consulenza e prendere i fiori di Bach era ormai diventato un rituale quasi spirituale per Amelia e con suo stupore aveva iniziato a notare che quelle emozioni così forti erano diventate più piccole e più gestibili, aveva iniziato ad osservare il mondo intorno a sé e aveva capito che non era un posto così buio e oscuro come pensava, c'erano ancora sorrisi intorno a lei, c'era ancora calore. Sentiva che le sue vibrazioni erano cambiate, così come le sue emozioni e la sua mente; quindi, all'ultimo momento decise di accettare l'invito di suo padre di passare il Natale insieme.
Quel giorno quando si presentò a casa del padre c'era anche la sorella di sua madre, sua zia Lara. Le due si guardarono negli occhi profondamente e la zia abbraccio Amelia stringendola così forte che Amelia si sentì sciogliere, sentì ritornare il calore, sentì ritornare il battito del suo cuore e si lasciò andare.
Sua zia le sussurrò all'orecchio: “tua madre avrebbe voluto vederti felice e noi siamo qui come famiglia per sostenere la tua felicità”. Non riuscì a dire altre parole perché insieme scoppiarono a piangere ed anche il padre sentendo questo momento si unì all’abbraccio.
La malinconia e la tristezza si fusero con la felicità in una nuova emozione e quel Natale fu indimenticabile. Amelia alla sera guardò il padre e gli disse: “ti va se questa sera mi fermo a dormire da te così domani possiamo fare colazione insieme?”
Il padre sorrise annuendo, aveva ritrovato sua figlia.
Questa è la magia di Natale dei fiori di Bach
BFRP Valentina Rudelli